L’uso degli antibiotici è mondialmente diffuso ma purtroppo dei rischi associati se ne sa ben poco. Ci sono molti campagne e iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che tendono ad incrementare la consapevolezza riguardo l’uso corretto dei farmaci antibiotici. Tutti quanti stabiliscono una serie di regole basiche da seguire al momento dell’assunzione di antibiotici, e cioè:
- Non prenderli in caso di influenza o raffreddore: non hanno nessun effetto su queste malattie perché sono d’origine virale e non batterica.
- Prenderli solo in caso di prescrizione medica: perché i medici sanno quando sono utili o meno.
- Seguire esattamente i tempi e modi indicati dal medico: gli antibiotici non servono se non si rispettano certi tempi, non sono dei semplici medicinali come la tachipirina.
- Non interrompere il trattamento: altrimenti si rischia di originare resistenza batterica e prolungare la malattia.
- Non cambiare spontaneamente antibiotico: questo pure contribuisce alla creazione di resistenza.
L’assunzione di antibiotici porta, quasi inesorabilmente, ad alterazioni della flora batterica intestinale, e in molti casi provocano diarrea. Questo accade perché purtroppo le terapie antibiotiche combattono i batteri patogeni ma danneggiano anche quelli “buoni” presenti nella flora intestinale, e questo causa diarrea. Se si fa particolare attenzione alla dieta quando si assumono antibiotici, si possono limitare i danni e prevenire l’apparizione degli effetti indesiderati.
Per iniziare, la dieta durante la terapia con antibiotici deve essere ricca di vitamine, presenti soprattutto nella frutta e verdure. Dobbiamo prendere allora una gran quantità di frullati e centrifugati di frutta (agrumi innanzitutto), e la verdura preferibilmente cruda e di tutti i colori, per garantire la presenza di vitamine A e C. Altre vitamine molto importanti sono quelle che appartengono al gruppo della della vitamina B, che collaborano al riequilibrio della flora batterica; le troverete in alti livelli nel riso, grano, pane e cereali integrali, soia, piselli, lievito di birra, pesce, carne, fegato, uova e latte.
Attenzione però che in caso la diarrea sia già presente, si devono evitare gli alimenti integrali, legumi e verdure (cioè, i cibi ricchi di fibra alimentare) perché favoriscono la diarrea. Si dovrà riprendere a mangiare questi alimenti una volta finiti gli episodi di diarrea. Sono utili anche in questi casi le zucchine, le carote o la banana. Inoltre bere molta acqua, a piccoli sorsi, oppure tè verde, un buon antiinfiammatorio intestinale.
Poi, bisogna introdurre nella dieta alimenti che contengono probiotici: questi riducono la probabilità di diarrea causata dall’antibiotico, uno degli effetti collaterali più frequenti, ed esercitano funzioni benefiche per l’organismo.
Esistono alimenti che possiedono, in numero piuttosto elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, che sono in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale. Così, promuovono e migliorano l’equilibrio fisiologico dell’organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali. E quali sono questi batteri “buoni”? I più popolari sono quelli dai generi Lactobacillus (L. acidophilus, L. casei, L. bulgaris), Bifidobacterium (B. bifidum) e alcuni Streptococcus (S. termophilus).
Oggi, i probiotici non solo si trovano in preparati speciali liofilizzati, disponibili in farmacia o erboristeria come capsule, tavolette o sciroppi; inoltre, si trovano già incorporate nella composizione di molti latticini, quali yogurt e latte fermentato.
Dunque fate molta attenzione alla vostra dieta in caso state assumendo antibiotici!
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