La fangoterapia è una particolare pratica terapeutica che viene effettuata attraverso l’applicazione di fanghi. Questi fanghi sono delle melme che vengono creati dalla commistione di una parte solida-argillosa e di una parte liquida, ovvero acqua termale o acqua marina. Essi vengono utilizzati sotto forma di impacchi. A seconda della percentuale degli elementi e della qualità degli stessi, i fanghi per la fangoterapia vengono suddivisi in diverse classi. Per quanto riguarda i fanghi con una componente liquida si dividono in: fanghi solforosi, clorurati, salso-iodici, arsenicati, ferruginosi. Nei centri termali vengono utilizzati in particolare quelli sulfurei e quelli clorurati. I fanghi possono essere anche suddivisi in base alla loro azione terapeutica in questo modo: stimolanti, sedativi, risolventi, ricostituenti. Prima di poter essere utilizzato nella fangoterapia il fango “grezzo” deve essere sottoposto ad un particolare processo di maturazione. Il fango, quello proveniente dalla sorgente, viene sottoposto a macerazione per un tempo lungo nell’acqua minerale. In questo modo i granelli di argilla subiscono una trasformazione caricandosi di proprietà chimiche e chimico-fisiche dell’acqua in cui erano posti a macerare.
L’applicazione della fangoterapia
Per le applicazioni della fangoterapia esistono delle regole ben precise che tutti i centri termali rispettano. La temperatura del fango deve essere di circa 50° centigradi, con una media di 47 °C. La durata dell’applicazione è variabile, ma non deve mai superare i 20 minuti e si può effettuare solo una applicazione al giorno. Dopo l’applicazione e quindi la rimozione del fango, bisogna fare un bagno in acqua normale o minerale ad una temperatura tra i 36 e i 39 °C. Per un ciclo lungo di fangoterapia è necessario ogni quattro giorni un giorno di riposo, e tutto il ciclo di applicazioni non può superare i dodici o quindici giorni.
Effetti della fangoterapia
La fangoterapia porta dei seri e particolari mutamenti sull’organismo. Infatti da una parte si riceve l’azione fisica del calore del fango che determina un’azione iperemizzante che è collegata alla vasodilatazione, che si manifesta con un arrossamento della pelle. In questo modo si assiste ad un benefico nei componenti di tutto l’apparato locomotore. Inoltre si generano degli effetti anche a livello cellulare, in particolare con l’aumento dell’eliminazione dell’acido urico, favorendo così un’azione disintossicante Non bisogna però pensare che con la fangoterapia si risolva sempre la situazione clinica, anzi a volte, in particolare nei casi di contrattura o di deficienza funzionale, la soluzione non è immediata, portando alla cosiddetta crisi termale. La crisi termale è una riacutizzazione della sintomatologia locale con un parziale aumento del dolore. A volte si possono manifestare anche ipotensione, astenia, inappetenza e febbre. Queste manifestazioni sono comunque di breve durata e tendono a scomparire spontaneamente e consigliano di sospendere subito la terapia in corso.
Effetti benefici
La fangoterapia ha degli effetti benefici nelle patologia reumatiche, nelle affezioni dolorose a sfondo reumatico, nelle nevralgie e nelle neuriti. Per le malattie reumatiche come il reumatismo acuto bisogna sempre ricordarsi che la fangoterapia è sconsigliata nelle fasi più acute della patologia. Essa è invece utile nel periodo in cui non sono presenti i sintomi o quando sono passate quattro settimane senza alcuna manifestazione di tipo febbrile. La fangoterapia è particolarmente indicata per la prevenzione di ulteriori riaccensioni della patologia reumatica. Un altro caso di applicazione è quello dell’artrosi. In questo caso la fangoterapia è la scelta adatta e può risolvere in poco tempo la sintomatologia, anche per molti mesi.
Controindicazioni
Le principali controindicazioni sono l’arteriosclerosi, le malattie della pelle, le manifestazioni emorragiche come l’ulcera, l’epilessia, le nefropatie, le artopatie acute, la gravidanza, la fase mestruale e l’età avanzata.
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